Per fortuna che avevo le mutandine.
Erano le ore 11:15 e come al solito la mia amica Stefania era in ritardo.
La aspettavo già da un quarto d'ora lì seduta sulla scalinata del Duomo di Milano.
"E' la solita ritardataria" continuavo a pensare. La nostra mattinata di shopping non poteva attendere.
Dovevamo visitare così tanti negozi ed il tempo non è mai abbastanza.
Intimissimi, Calzedonia, e poi sarebbe stato anche il turno del mio preferito: Victoria's Secret.
L'intenzione era quella di comprare delle nuove mutandine e magari anche qualcosa di un po' più audace da indossare sabato sera sotto il mio nuovo vestitino nero.
Ero stanca delle solita mutandine, forse avevo bisogno di qualcosa di sexy, magari in pizzo.
Non stavo nella pelle.
Per l'occasione indossavo un top a fascia rosso senza reggiseno e una gonnellino a pieghe in jeans.
Sotto la gonnellino delle classiche mutandine bianche. Ogni volta che le indossavo mi sentivo cosi ingenua e innocente. Sono le classiche mutandine con il merlettino rosa ai lati.
Sì forse un po' infantili ma a me son sempre piaciute.
Il ritardo continuava ad aumentare.
Tolgo dalla borsetta il mio iPhone, meglio scriverle.
"Muoviti culona! Qui si muore di caldo e ancora non ci sei. Come penitenza avrai accompagnarmi anche da Kiko!"
Invio. E aspetto.
Inizio a controllare i social per passare il tempo. DI tanto in tanto mi guardo attorno.
Che dire, Milano è sempre piena di gente e la maggior parte son turisti.
Qualche sguardo qua e là. Belle quelle scarpe...borsetta orrenda...carino quel ragazzo...solite cose insomma. Torno sul mio iPhone.
Passa una famigliola tedesca.
Li riconosci dai capelli biondi e dagli occhi azzurri comuni a tutti i membri.
Madre, padre e due ragazzi. Avranno avuto non meno di 18 anni entrambi, erano altissimi come il padre.
Iniziano le classiche foto di rito davanti al duomo tra le frasi incomprensibili in tedesco.
Noto che il padre mi lancia uno sguardo.
Sono abituata quasi non ci faccio caso. Eppure sento che c'era qualcosa di strano.
Arriva un altro sguardo. Con la coda dell'occhio controllo disinteressata.
Sarà il solito uomo che mi osserva perché son sola.
Noto che mentre la moglie si sposta per riprendere altre prospettive del Duomo alle mie spalle lui fa di tutto per rimanere nella mia direzione.
Guarda il Duomo, si guarda attorno, ma poi tirano su di me.
Non appena alzo lo sguardo lui lo distoglie facendo finta di nulla.
Mi diverte, è il classico atteggiamento maschile, nulla di preoccupante penso.
Sono le 11:25 e di Stefania nemmeno l'ombra, comincio a innervosirmi.
Rannicchio ancora di più le gambe sui gradini e metto in borsetta il cellulare.
Ormai la noia ha preso il sopravvento.
Guardo di fronte a me...ed il tedesco era ancora lì, questa volta con accanto uno dei figli.
Entrambi guardano dalla mia direzione cercando di non farsi beccare.
"Sarà che oggi son particolarmente carina" penso. Mi scappa un sorriso.
Abbasso lo sguardo.
Guardo la mia gonnellino, poi le mie converse bianche...poi il gradino sottostante.
Una piccola folata di vento attraversa la piazza.
La sento insinuarsi tra le gambe. Un venticello piacevole accarezza la mia coscia, si sposta sulla fighetta e accarezza anche l'altra gamba.
Ora realizzo cosa sta accadendo: in questa posizione...ho le mutandine in bella vista!
Sgrano gli occhi. Loro sono ancora li. Mi fissano, mi squadrano.
Hanno cercato entrambi una posizione migliore per vedere bene sotto la mia gonnellina.
Il mio primo istinto è stato quello di alzarmi in piedi ma non lo feci.
Non so perché, è una cosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi.
Ero imbarazzata sì, ma anche intrigata.
Loro sembravano ormai imbambolati dalle mie mutandine.
Non sapevo bene cosa vedevano di preciso. Immagino si intravedesse la mia farfallina fasciata nella mutandina bianca. Non riuscivo a muovermi. sentivo un leggerissimo piacere in quella situazione.
Padre e figlio ormai mi fissavano...è assurdo come sia cosi semplice far impazzire gli uomini.
Anche solo la vista di un pezzo di mutandine può farli uscire di testa.
Incrocio lo sguardo del padre. Una frazione di secondo.
Lui la sicurezza di esser stato scoperto, io la sfrontatezza di esser rimasta in quella posizione.
"Ho capito che mi stai guardando la figa" era il sottotitolo del mio sguardo.
Un secondo di intenso piacere. Come un minuscolo orgasmo.
"Guardala ancora un po'".
Ecco Stefania, arriva dalla fermata della metro e mi core incontro contentissima di vedermi.
Mi alzo in piedi di scatto. Loro si spostano, raggiungono la mamma.
Finisce tutto.
Eppure non ho fatto altro che pensarci tutto il giorno.
Sarò diventata un'esibizionista?
Mi avranno vista in tanti?
Sarebbero stati li ancora per molto a contemplare la mia figa?
Non avrò mai le risposte eppure, dopo pochi giorni, ci ho riprovato...
La aspettavo già da un quarto d'ora lì seduta sulla scalinata del Duomo di Milano.
"E' la solita ritardataria" continuavo a pensare. La nostra mattinata di shopping non poteva attendere.
Dovevamo visitare così tanti negozi ed il tempo non è mai abbastanza.
Intimissimi, Calzedonia, e poi sarebbe stato anche il turno del mio preferito: Victoria's Secret.
L'intenzione era quella di comprare delle nuove mutandine e magari anche qualcosa di un po' più audace da indossare sabato sera sotto il mio nuovo vestitino nero.
Ero stanca delle solita mutandine, forse avevo bisogno di qualcosa di sexy, magari in pizzo.
Non stavo nella pelle.
Per l'occasione indossavo un top a fascia rosso senza reggiseno e una gonnellino a pieghe in jeans.
Sotto la gonnellino delle classiche mutandine bianche. Ogni volta che le indossavo mi sentivo cosi ingenua e innocente. Sono le classiche mutandine con il merlettino rosa ai lati.
Sì forse un po' infantili ma a me son sempre piaciute.
Il ritardo continuava ad aumentare.
Tolgo dalla borsetta il mio iPhone, meglio scriverle.
"Muoviti culona! Qui si muore di caldo e ancora non ci sei. Come penitenza avrai accompagnarmi anche da Kiko!"
Invio. E aspetto.
Inizio a controllare i social per passare il tempo. DI tanto in tanto mi guardo attorno.
Che dire, Milano è sempre piena di gente e la maggior parte son turisti.
Qualche sguardo qua e là. Belle quelle scarpe...borsetta orrenda...carino quel ragazzo...solite cose insomma. Torno sul mio iPhone.
Passa una famigliola tedesca.
Li riconosci dai capelli biondi e dagli occhi azzurri comuni a tutti i membri.
Madre, padre e due ragazzi. Avranno avuto non meno di 18 anni entrambi, erano altissimi come il padre.
Iniziano le classiche foto di rito davanti al duomo tra le frasi incomprensibili in tedesco.
Noto che il padre mi lancia uno sguardo.
Sono abituata quasi non ci faccio caso. Eppure sento che c'era qualcosa di strano.
Arriva un altro sguardo. Con la coda dell'occhio controllo disinteressata.
Sarà il solito uomo che mi osserva perché son sola.
Noto che mentre la moglie si sposta per riprendere altre prospettive del Duomo alle mie spalle lui fa di tutto per rimanere nella mia direzione.
Guarda il Duomo, si guarda attorno, ma poi tirano su di me.
Non appena alzo lo sguardo lui lo distoglie facendo finta di nulla.
Mi diverte, è il classico atteggiamento maschile, nulla di preoccupante penso.
Sono le 11:25 e di Stefania nemmeno l'ombra, comincio a innervosirmi.
Rannicchio ancora di più le gambe sui gradini e metto in borsetta il cellulare.
Ormai la noia ha preso il sopravvento.
Guardo di fronte a me...ed il tedesco era ancora lì, questa volta con accanto uno dei figli.
Entrambi guardano dalla mia direzione cercando di non farsi beccare.
"Sarà che oggi son particolarmente carina" penso. Mi scappa un sorriso.
Abbasso lo sguardo.
Guardo la mia gonnellino, poi le mie converse bianche...poi il gradino sottostante.
Una piccola folata di vento attraversa la piazza.
La sento insinuarsi tra le gambe. Un venticello piacevole accarezza la mia coscia, si sposta sulla fighetta e accarezza anche l'altra gamba.
Ora realizzo cosa sta accadendo: in questa posizione...ho le mutandine in bella vista!
Sgrano gli occhi. Loro sono ancora li. Mi fissano, mi squadrano.
Hanno cercato entrambi una posizione migliore per vedere bene sotto la mia gonnellina.
Il mio primo istinto è stato quello di alzarmi in piedi ma non lo feci.
Non so perché, è una cosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi.
Ero imbarazzata sì, ma anche intrigata.
Loro sembravano ormai imbambolati dalle mie mutandine.
Non sapevo bene cosa vedevano di preciso. Immagino si intravedesse la mia farfallina fasciata nella mutandina bianca. Non riuscivo a muovermi. sentivo un leggerissimo piacere in quella situazione.
Padre e figlio ormai mi fissavano...è assurdo come sia cosi semplice far impazzire gli uomini.
Anche solo la vista di un pezzo di mutandine può farli uscire di testa.
Incrocio lo sguardo del padre. Una frazione di secondo.
Lui la sicurezza di esser stato scoperto, io la sfrontatezza di esser rimasta in quella posizione.
"Ho capito che mi stai guardando la figa" era il sottotitolo del mio sguardo.
Un secondo di intenso piacere. Come un minuscolo orgasmo.
"Guardala ancora un po'".
Ecco Stefania, arriva dalla fermata della metro e mi core incontro contentissima di vedermi.
Mi alzo in piedi di scatto. Loro si spostano, raggiungono la mamma.
Finisce tutto.
Eppure non ho fatto altro che pensarci tutto il giorno.
Sarò diventata un'esibizionista?
Mi avranno vista in tanti?
Sarebbero stati li ancora per molto a contemplare la mia figa?
Non avrò mai le risposte eppure, dopo pochi giorni, ci ho riprovato...
Se devo essere sincera anche a me è capitato qualche volta.
RispondiEliminaC'è molto imbarazzo all'inizio ma son cose che capitano.
Peggio ai maschi che invece esce tutto fuori.
Almeno noi abbiamo la patata ma non sbuca niente hahahahaha
Carla da Lugano
Hai proprio ragione Carla. Su questo siamo fortunatissime a non avere i genitali esterni come i maschi.
EliminaMa ammetto che a volte gli sguardi lì sotto sono molto intriganti.
Caterina
Diciamo che dipende da chi guarda. A volte ti capitano i vecchi pervertiti altre volte dei bei ragazzi e son meglio loro no? hahahahahahahahaha
EliminaVero.
EliminaAnche perché a tutti i maschi piace la nostra figa. Bello o brutti che siano ;)
Caterina
Che bello finalmente sei tornata Caterina, e belle anche le modifiche al blog.
RispondiEliminaMarco
Ciao Marco! Son contenta che ti piaccia!
EliminaOra voglio pubblicare più racconti, ho anche un collaboratore e una collaboratrice.
La famiglia si allarga! ;)
C'è ancora qualche piccolo irrorino da sistemare ma speriamo di risolvere tutto.
Caterina
Si, ti ho mandato le mie foto e il video di una ragazza che su twitter pubblicò un post mentre si truccava con i testicoli del fidanzato, sono Marco dell'articolo "lettore sborratore".
EliminaFammi sapere se ti sono arrivate
ciao Caterina è bello risentirti! a proposito dell'articolo sopra ti racconto un fatto che mi è successo qualche giorno fa in spiaggia: mentre passeggiavo ho guardato tra le gambe di 2 donne sui 40. una mi ha visto che guardavo proprio lì, e lo ha riferito all'altra con la mano sulla bocca x coprirsi. sono scoppiate tutte 2 a ridere e me ne sono andato un po imbarazzato e un po divertito. è proprio vero che la figa piace. posso azzardare una richiesta di post cfnm da spiaggia visti i tempi? grazie. ps. non so se la tua regola sia ancora valida, ma leggendo mi sono spogliato nudo in onore tuo e di tutte le lettrici, anche come forma di rispetto. il tuo pisello Francesco
RispondiEliminaSì lo noto spesso anche io che voi maschi ci guardate spesso lì.
EliminaPoi pensa al mare quando a nasconderla c'è solo una mutanda. Poi per noi è ancora più divertente haha si vede tutto il sacchetto!
Caterina
Cateeeeeeee bentornataaaaaa
RispondiEliminarispondi alla mia mail grazie un bacio
Betta
Hai ragione cucciola, controllo subito!
EliminaCaterina si può avere il contatto dei collaboratori per poter inviare anche a loro i racconti?
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